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Natura

La Storia

I fiumi, dalla comparsa dell'uomo sulla terra, sono stati l'arteria vitale che ha permesso la nascita, l'insediamento e il movimento delle civiltà. Sul fiume è nato il primo mezzo di trasporto ideato dall'uomo, la piroga che ha permesso di iniziare la navigazione, i commerci, le conoscenze con altre culture.
Il fiume Sile con l'arco della sua cultura che abbraccia i millenni, è l'emblematica dimostrazione della nascita della civiltà e della cultura veneta.
La straordinaria cultura che si sviluppò sulle sponde del Sile inizia dalla fine dell'Eneolitico per estendersi all'età del bronzo e a quella del ferro. In un ambiente, diverso da quello attuale, fatto di un ampio fiume e di lagune, con isolotti coperti da querce colossali, fiori una cultura palafitticola, di cui si sono trovate cospicue tracce durante gli scavi industriali per l'estrazione di ghiaia. Oltre al costante affioramento di tronchi giganteschi di rovere, alti anche 26 metri che scardinavano i secchielli d'acciaio delle draghe, vennero in superficie tronchi di olivo con tutte le olive carbonizzate. La profondità da cui affioravano oltre ai legni, ossa di cervo, bue, cavallo, cinghiale, cane delle palafitte, spade, ascie, pugnali, falci, spilloni, variava dai 5 ai dieci metri sotto l'attuale livello del fiume. Il dato più interessante è che tale materiale, cui si mescolavano oggetti appartenenti all'età del ferro, veniva rinvenuto confusamente sotto un unico strato alluvionale di quattro, cinque metri di ghiaia pura che lo separava nettamente dall'attuale letto del fiume, segno di un grande evento alluvionale (un Vajont del 5/4° secolo a.c.) che aveva distrutto tutte quelle culture.

Altro fatto interessante è che non si sono mai rinvenute negli scavi che datano dal 1880, forme, o pani metallici, o resti di fusione. Segno che gli oggetti, sempre di elegantissima fattura, come le spade ad antenne e certe ascie che costituiscono un unicum, venivano dalla zona danubiana. Una analisi dei bronzi dette un 20% di stagno come quelli del bacino danubiano. Alcune falci in ferro, sono analoghe alle «gorbuse degli antichi Slavi».

La grande quantità di materiale esistente nel museo di Treviso, quello raccolto da A. Krull, Cino Boccazzi, Leo Berti depositato nelle civiche raccolte di Treviso, studiato in parte ma non pubblicato dall'archeologo spagnolo Luis de Monteagudo della Università di Madrid, attende ancora di essere convenientemente e completamente illustrato a livello specialistico.

(da "i Quaderni del Sile" Cino Boccazzi)
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